Inizio
questo post chiedendo umilmente perdono. Avevo pensato di organizzare
i post di questo blog in maniera razionale e logica, partendo, ad
esempio, con una disamina (non soporifera, tranquilli!) sulle culture
e sulle tradizioni Indo-Europee, sul loro evolversi o sulla loro
scomparsa tra le pieghe di una certa religione organizzata che non
voglio neanche nominare... Avevo pensato di spiegare nel dettaglio
come organizzare un rituale, di fornirvi tutti gli strumenti utili
per diventare (almeno un po’) dei bravi ritualisti... Ma la logica
spesso e volentieri non va d’accordo con i tempi.
Così,
dato che ci avviciniamo ad una festività basilare del calendario
neo-pagano, ho creduto più giusto parlarvi del significato, delle
tradizioni e dei momenti di questa festa:
Imbolc
Il
termine “Imbolc” significa “nel ventre” (“im” -
all’interno; “bolc” - ventre); un’altra possibile fonte per
questo nome proviene dall’irlandese “imb fholc”, ossia
“lavarsi”, e ciò spiegherebbe l’aspetto di purificazione di
questa festa. Gli irlandesi la chiamavano Óimelc (irlandese medio) o
Ouimelko (antico irlandese), ovvero “latte di pecora” (“oi” -
“pecora”; “melc” - “latte”) o anche “Lá ‘il Bríde”:
“Giorno di Brid o Brigit”. In gaelico scozzese, questa festa è
chiamata “Là Féill Bhride”, ossia: “Festa di Brigit”. [http://www.adf.org/rituals/celtic/imbolc/]
Per i popoli nordici, a Imbolc corrispondeva la festa chiamata “Disting” o “Ewemeoluc” (ovvero, “latte di pecora”) [http://www.adf.org/rituals/norse/disting/]
Per i popoli nordici, a Imbolc corrispondeva la festa chiamata “Disting” o “Ewemeoluc” (ovvero, “latte di pecora”) [http://www.adf.org/rituals/norse/disting/]
Poco
o nulla si sa delle usanze e dei riti celtici di epoca pagana. Ciò
che è certo, è che essa era osservata nell’Irlanda gaelica,
nella Scozia e nell’Isola di Man durante il Medievo, e che vi sono
riferimenti a questa festa nella mitologia irlandese (Tochmarc
Emire of
the Ulster Cycle).
Dedicata
alla triplice Dea Brighid, patrona del fuoco, della casa, del
focolare, deputata alla protezione delle partorienti, Imbolc doveva
essere una festa di fertilità, di risveglio dai rigori del lungo
inverno e di nuove nascite.
Imbolc
è una delle quattro feste non connesse al Sole e al suo ciclo, molto
probabilmente legata all’antico calendario agricolo o pastorale la
cui data, con molta probabilità, era variabile di anno in anno,
dipendentemente dai primi segni di primavera (disgelo dei corsi
d’acqua, primi fiori...). [http://www.paganachd.com/faq/ritual.html#whatholidays]
Il
periodo dell’anno in cui cade Imbolc è quello in cui il latte
inizia a gonfiare le mammelle del bestiame in previsione delle nuove
nascite di primavera, quello in cui il terreno inizia ad essere
lavorabile, in cui i ruscelli tornano a scorrere e i primi fiori
fanno capolino dalla neve. In un’epoca dominata dall’agricoltura
e dalla pastorizia, in cui il corretto ciclo delle stagioni
determinava la vita o la morte di un’intera comunità, il risveglio
della Madre Terra dal suo lungo sonno invernale doveva rappresentare
quasi certamente la speranza della nuova vita; la terra, liberandosi
progressivamente dalla morsa del gelo, torna ad essere coltivabile e,
grazie all’acqua che quasi la inonda in seguito allo scioglimento
del manto di neve, diviene terreno fertile nel quale si potranno
interrare i semi del prossimo raccolto. Il sole si farà sempre più
caldo, gli alberi fioriranno, gli animali figlieranno e i semi
germoglieranno. È dunque un periodo di rinnovata fertilità e di
speranza futura. E se consideriamo il fatto che le quattro festività
legate agli equinozi e ai solstizi sono più tarde (se non, secondo
alcuni, mai giunte nel mondo celtico pagano) delle quattro
“agricole”, possiamo benissimo dire che Imbolc rappresenta il
giorno in cui, finalmente, il mondo esce dall’inverno.
Tradizioni Neopagane di stampo celtico (Druidism) [tratte da http://www.adf.org/rituals/celtic/imbolc/imbolc-traditions.html]
Pulizie di primavera
Questo è il momento di pulire a fondo la casa per prepararla alla visita di Brighid. Se si possiede un caminetto, è buona norma pulirlo al meglio. Come parte del rituale di purificazione della casa, un ceppo acceso può essere usato per spazzare simbolicamente il pavimento. Le braci sono fortemente associate con Brighid e sono state usate a lungo per i riti di purificazione e per i nuovi inizi.
Tutto il lavoro dovrebbe essere completato prima della vigilia di Imbolc, quando un piccolo piatto di burro novello verrà posto su un davanzale e un nuovo fuoco verrà acceso nel focolare (o, almeno, una candela) in onore di Brighid.
Creare la “Brideog”
Se possibile (e fattibile) questo compito dovrebbe essere affidato all’uomo di casa o al gruppo maschile della congrega. Lunghi pezzi di paglia o di giunchi vanno raggruppati e legati fino a formare la figura di una bambola. L’immagine dovrebbe essere vestita con un abitino bianco o almeno coperta con una mantella bianca drappeggiata come una veste, e decorata con fiori primaticci, verdure novelle, conchiglie e pietre graziose. Una conchiglia specialmente bella potrebbe essere essere applicata sul cuore della bambola. Per creare un effetto magico maggiore, la bambola può essere costruita attorno al manico di una vecchia paletta della zangola. Quando è finita, la bambola può essere consacrata con alcune gocce di acqua benedetta mentre viene recitata un’invocazione per Brighid. L’effige che ne risulta viene chiamata Brideog (pronuncia: BRI-JOG) o “Piccola Brid” ed è un’importante componente della celebrazione tradizionale di Imbolc.
La “Croce di Brighid”
Questo è il simbolo più conosciuto associato con Imbolc. Seguendo la costruzione della Brideog, la paglia extra può essere raccolta e messa da parte per l’uso da parte della famiglia o della congrega durante la festa della vigilia di Imbolc. Per un risultato migliore, i fili di paglia possono essere messi a bagno nell’acqua per un paio di giorni prima di essere usati. Buona parte se non tutta la sera di vigilia dovrebbe essere dedicata alla creazione delle Croci di Brighid.
Alla fine della sera ogni persona può portare a casa la propria croce, benedirla con alcuni spruzzi d’acqua benedetta e recitare una richiesta a Brighid perché conceda la sua benedizione e la sua prtezione alla casa e ai membri della famiglia. Le vecchie croci degli anni precedenti devono essere rimosse e spostate in solaio o in luoghi simili, e le nuove croci appese accanto alle porte. Le croci annodate dai bambini dovrebbero essere appese sopra i loro letti, e se per caso possedete un portico o una costruzione di vostra proprietà non connesso alla casa, dovreste appendere croci anche lì. Queste croci sono potenti simboli di protezione per la casa e i suoi abitanti contro il fuoco e le scottature. Inoltre, essendo consacrate a Brighid, le croci possono essere usate per portare la benedizione della Dea ove richiesto: dal capezzale di un bimbo ammalato, al letto del parto, sino all’orto pronto per la semina.
Banchetto di Imbolc
La vigilia di Imbolc dovrebbe essere allestito un banchetto familiare o comunitario. Quando tutto è pronto e la tavola apparecchiata, le persone che avevano avuto il compito di creare la Brideog dovrebbero andare a prenderla e dovrebbero porla fuori casa, vicino alla porta d’ingresso aperta. Inginocchiandosi di fronte a lei (tradizionale segno di rispetto per la Brideog) dovrebbero annunciare, rivolti all’interno della casa: “Inginocchiatevi, aprite gli occhi e date il benvenuto a Brighid!” Il celebrante all’interno della casa dovrebbe rispondere: “Benvenuta! Benvenuta! Benvenuta sia la benedetta donna!” Poi la Brideog dovrebbe essere trasportata dentro, appoggiata contro una gamba del tavolo, e il banchetto può avere inizio dopo aver reso grazie alla Dea.
Il letto di Brid
Quando il banchetto di Imbolc sta per terminare, le donne della casa o della congrega raccolgono un po’ di paglia rimasta e costruiscono un canestro allungato, simile ad una culla, chiamato “leaba Brid” (pron. LAWA BRI) o “Letto di Brighid”. Posizionato il letto vicino al focolare, vi si pone la Brideog all’interno e le si pone accanto una sottile bacchetta di legno scortecciato chiamata “slatag Brid” (SLAH-TAHG BRI) o “piccola bacchetta di Brighid”. Se avete acceso un fuoco durante il banchetto, le ceneri dovrebbero essere appianate con cura. Al mattino, controllate le ceneri in cerca dei segni della bacchetta di Brighid o, ancora meglio, dell’impronta della Dea la quale prova che vi ha fatto visita durante la notte. Se non trovate alcun segno, bruciate un po’ d’incenso nel focolare o accanto al letto di Brighid come offerta.
La processione della Brideog
È uno speciale tipo di processione che i membri della congrega possono fare la vigilia di Imbolc (o una delle sere precedenti, se necessario). Gli abitanti delle case cui verrà fatta visita è meglio siano avvisati del vostro intento, così da poter completare le pulizie prima del vostro arrivo. Riunite una compagnia di partecipanti, chiamata “Biddy’s” e preparate le canzoni per l’evento. Portate la Brideog di casa in casa per offrire la sua benedizione ed intrattenere le famiglie. Vestirsi con abiti inusuali e indossare cappelli allegri è abbastanza tradizionale ed aggiungerà divertimento all’evento. Una giovane donna, di norma la più graziosa della compagnia, può essere scelta per trasportare la Brideog.
Quando giunete alla porta di una casa, chiedete il permesso di entrare (è in genere considerato infausto non acconsentire all’ingresso della Brideog). Intrattenete la famiglia con un paio di canzoni (canzoni tradizionali, poesie e musica dei flauti, violini...) e recitate una benedizione di Brighid per loro. Se la famiglia non ne ha già una, si può donare loro una croce di Brighid come segno di protezione e benedizione durante l’anno. Prima di andare, la famiglia può offrire alla Brideog del cibo, specialmente latticini, che verrà usato al banchetto di Imbolc.
La benedizione del Brat Brid
Durante la giornata che precede Imbolc, le donne della casa o della congrega usano prendere un piccolo pezzo di stoffa (più grande se deve servire all’intera comunità) da lasciare disteso su un cespuglio, all’aperto. Durante la notte, mentre la Dea vaga per benedire le case dei suoi seguaci, vi passerà sopra toccando e benedicendo il pezzetto di stoffa. Raccogliete dunque la stoffa al mattino e tagliatela in piccoli pezzi. Questi pezzetti, chiamati individualmente “Brat Brid” (BRAHT BRI) verranno poi distrubuiti tra i bambini e le donne della casa. Il Brat Brid donerà loro protezione durante l’anno ovunque andranno. Questi piccoli pezzi, inoltre, possono essere cuciti direttamente nei vestiti o nelle giacchette dei bambini così da essere siuri che non si perdano.
La benedizione del Bratach Brid
Il Bratach Brid (BRAH-TOK BRI) è un largo telo di stoffa simile ad uno scialle, che Brighd benedirà allo stesso modo del Brat Brid. Invece di ridurlo in pezzi, questa stoffa può essere conservata come reliquia sacra e “caricata” ripetutamente anno dopo anno. Il Bratach Brid può diventare abbastanza potente nel tempo e può essere usato per assicurare un parto sicuro o per curare la sterilità semplicemente posandolo sul paziente e chiedendo l’aiuto di Brighid. Esso era una parte dell’equipaggiamento standard delle levatrici irlandesi. Oltre che per l’uso “umano”, il Bratach Brid può essere usato anche per assicurare un parto sicuro alle mucche e un’abbondante produzione di latte.
Altre Tradizioni di Imbolc/Candelora
Divinazione del tempo atmosferico
Ritenuto da molti e da molto tempo il perido della divinazione del tempo atmosferico,
il giorno di Candelora (2 Febbraio) è uso in molti paesi e da molte culture osservare alcuni eventi naturali per determinare se l’inverno durerà a lungo o meno.
Non è sconosciuto ai più l’antico detto italiano:
Quando vien la Candelora
de l’inverno semo fora
ma se piove o tira vento
de l’inverno semo dentro.
Più sconosciuti, forse, sono gli altri “mezzi” con cui diverse culture hanno divinato e tutt’ora divinano la lunghezza resudua dell’inverno il giorno di Candelora.
Vi è ad esempio la tradizione del “Giorno dell’Orso”: l’orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere com’è il tempo e per valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori. Un proverbio piemontese in questo senso recita:
“se l’ouers fai secha soun ni,
per caranto giouern a sort papì”
Ovvero, se l’orso fa asciugare il suo giaciglio (cosa che starebbe a indicare tempo bello per quel giorno) per quaranta giorni non esce più.
Un altro proverbio simile al primo, ma meridionale in questo caso, sostiene che se il due Febbraio il tempo è buono, l’orso ha la possibilità di farsi il pagliaio e quindi l’inverno continua.
Per gli americani, invece, è la marmotta che decreta la lunghezza dell’inverno. Difatti, il due di Febbraio è conosciuto come il “Groundhog Day”, il “Giorno della Marmotta”. Addirittura, vi è un paesino, Punxsutawney, a nord di Pittsburgh in Pennsylvania, che ospita una sorta di festival in cui una marmotta, chiamata “Punxsutawney Phil” viene invitata ad uscire dalla sua tana. Se la marmotta vede la sua ombra, l’inverno continuerà ancora per sei settimane.
Per i celti Irlandesi [http://www.celticearthspirit.co.uk/gwyl-ffraed.html], Imbolc si pensava essere il giorno in cui la Cailleach (la vecchia strega) radunava la sua legna da ardere per il resto dell’inverno. La legenda celtica dice che se lei desiderava un inverno che durasse più a lungo, faceva in modo che il tempo, a Imbolc, fosse soleggiato e sereno, così da poter raccogliere più legna. Invece, se il tempo fosse stato inclemente, era segno che la Cailleach era addormentata e che l’inverno sarebbe finito presto.
In accodo con i Carmina Gadelica, un antico proverbio recita:
Thig an nathair as an toll
la donn Bride
Ged robh tri traighean dh’an
Air leachd an lair
|
The serpent will come from the hole
on the brown day of Bride
though there should be three feet of snow
On the surface of the ground.
|
Ad
oggi, Imbolc è la seconda festa del calendario Neo-pagano comune a
quasi tutte le tradizioni. Per la maggior parte dei Neopagani, essa
viene festeggiata il 1° o il 2° giorno di Febbraio, ovvero in
concomitanza con la Candelora. In realtà, come già detto
precedentemente, è difficile pensare che tale festa avesse una data
fissa, soprattutto se si pensa che il computo del tempo presso i
celti era legato quasi certamente al ciclo lunare piuttosto che a
quello solare. Al massimo, se avesse avuto
una data fissa, Imbolc sarebbe potuto cadere, ad esempio, il secondo
giorno del mese “X”... che, facendo parte di un anno lunare, ben
di rado può corrispondere con precisione al 2 Febbraio. Un po’
come pretendere che il 25 Kislev (l’inizio della festa ebraica di
Channukà) corrisponda al 25 Dicembre.
Piuttosto,
sappiamo che nello stesso periodo dell’anno in cui veniva
festeggiato l’antico Imbolc (o Oimelc), a Roma vi
erano i Lupercalia:
celebrati alle Idi (il 13° giorno) di Febbraio (ultimo mese del
calendario Romano), erano una festa di purificazione e di fertilità.
Il
rito latino consisteva nello sferzare con strisce di pelli di capra
(dette februa
o anche amiculum
Iunonis)
la gente, soprattutto le donne che si offrivano volontarie, per dare
loro fertilità e per purificarle in vista del nuovo anno. Altro
momento particolare della festa era la “februatio”,
la purificazione della città, in cui le donne giravano per le strade
con ceri e fiaccole accese.
In
epoca più tarda, durante la distruzione massiva dell’eredità
pagana ad opera di una certa religione organizzata che qui neanche
voglio nominare, i Lupercalia
mutarono nella festa di Candelora (benedizione delle candele) che
venne spostata al 2 di Febbraio. Tale poiché, dovendo rappresentare
il giorno di purificazione della madre del loro Dio incarnato, doveva
cadere, seguendo la legge ebraica, 40 giorni dopo il suo parto. [http://it.wikipedia.org/wiki/Candelora] La
festa di Candelora inglobò dunque i simboli della festività Romana:
purificazione e candele. Partendo da questa festività, proviene
l’uso Neopagano di creare e benedire le candele che verranno usate
nei rituali successivi o nelle opere di magia e di preparare il
sapone, nonché l’uso di spazzare e purificare le abitazioni o i
luoghi di culto con scope di saggina.
Tale
religione fagocita-tutto inglobò perfino la Dea Brighid,
tramutandola in una delle loro “sante”, e fondendo così le
tradizioni di Imbolc con quelle dei Lupercalia. Sempreché non ci
avessero pensato già prima i Romani, certo.
Per
tale motivo, personalmente mi rifiuto di festeggiare Imbolc il 1°
Febbraio. Già mi risulta difficile sopportare lo stupro fatto alle
antiche tradizioni pagane, figurarsi quanto poco mi cala festeggiare
un rito pagano in data rimodellata ad uso e consumo di quegli stessi
stupratori.
Alcuni
pagani moderni fanno cadere le feste non solari il giorno in
cui il Sole si trova al quindicesimo grado di un determinato segno: del Toro per Beltane, del Leone per Lughnasad, dello Scorpione per Samhain e dell’Acquario per Imbolc o, almeno, il punto astronomicamente più preciso di distanza tra un equinozio e il successivo solstizio [http://www.hermetic.ch/eqsol/eqsol.htm],
mentre altri si rifanno al calendario sassone. [http://www.time-meddler.co.uk/blog/?page_id=259]
Personalmente,
sono più per la seconda opzione, soprattutto perché, per quanto bravi potessero essere gli antichi Celti con l’astronomia, non ce li vedo proprio a cimentarsi in questi calcoli - scusate la battuta - astronomici.
Basandomi su entrambi i sistemi, Imbolc, quest’anno, cadrà tra il 3° e il 4° giorno di Febbraio.
Spero
questo post vi sia di aiuto. Il prossimo (già in fase di scrittura)
riguarderà il rituale druidico come descritto nel sito dell’ADF,
così da darvi gli strumenti necessari per affrontare (se la cosa vi
aggrada) il rito druidico di Imbolc.
B.B.
Lex
/|\
Gran blog, l'ho aggiunto tra i preferiti per "spulciarmelo" con calma. Complimenti!
RispondiEliminaGrazie, Nicola! Spero apprezzerai i miei altri post, vecchi e nuovi!
EliminaB.B. /|\
Lex