Lezione
3
N.B.
Errata corrige: tine the → (un) fuoco caldo, e non “tine
te”
Come
già abbiamo fatto la scorsa volta, iniziamo riepilogando brevemente
le regole fin’ora imparate:
Lenition:
è l’aspirazione di una consonante. Le uniche che non possono
essere modificate in questo senso sono: “L”, “N”, “R”.
Articolo:
esiste solo il determinativo, che al singolare assume di norma la
forma “An”. “An” causa lenition nei nomi femminili eccettuati
quelli che iniziano con “D”, “T” o “S”; ai femminili che
iniziano per “S” seguita da vocale o da “N”, “L” o “R”,
la presenza dell’articolo aggiunge “T” ad inizio parola. Nei
maschili che iniziano per vocale, “An” fa precedere il sostantivo
da “T-”.
Aggettivo:
l’aggettivo segue sempre il nome che qualifica eccetto che in
sporadici casi. In presenza di un nome femminile esso subisce la
lenition tranne quando espleta la funzione predicativa.
Verbo:
il verbo si colloca sempre all’inizio della frase.
Soluzioni
degli esercizi
Esercizio
1
- Tá an bhean tanaí
- Tá an fear ramhar
- Tá an cat dubh
- Tá an doras mór
- Tá an áit fuar
- Tá an teach beag (agus) gorm
- Tá an cailin óg
- Tá an cupán nua
Esercizio
2
- Spunóg bheag; an spunóg bheag; tá an spunóg beag
- Bád bán; an bád bán; tá an bád bán
- Tine the; an tine the; tá an tine te
- Bád dubh; an bád dubh; tá an bád dubh
- Beoir fhuar; an bheoir fhuar; tá an bheoir fuar
- Maidin fhuar; an mhaidin fhuar; tá an mhaidin fuar
- Teach mór; an teach mór; tá an teach mór
- Úll dearg; an t-úll dearg; tá an t-úll dearg
Esercizio
3
- An lá mór (il gran giorno) → Lá = giorno, giornata
- An madra dubh (il cane nero) → Madra = cane
- An cóta dearg (il cappotto rosso) → Cóta = cappotto
- An chloch bheag (la pietra piccola) → Cloch = pietra
- Rós bán (una rosa bianca) → Rós = rosa
Curiosità:
con le parole presenti nel piccolo vocabolario è possibile formare
due saluti: “oíche mhaith” (buona notte) e “maidin mhaith”
(buon mattino / buon giorno)
01
– “È” e “non è”
La
scorsa volta ci siamo lasciati con i sostantivi che si prendevano i
loro attributi grazie agli aggettivi. Ma se l’attributo lo volessi
io? Ecco che dobbiamo necessariamente fare la conoscenza con il
presente indicativo del verbo essere (Bí). Prima di farlo nel
concreto, però, spendiamo un paio di parole circa il metodo di
coniugazione dei verbi irlandesi.
Grammatica
La
particolarità della coniugazione irlandese sta nel fatto che essa
utilizza allo stesso tempo un sistema analitico (usando dunque
voci verbali uguali per ogni persona) e uno sintetico (usando
dunque voci che fondono il verbo e il pronome). Nell’irlandese
standard, le voci “sintetiche” sono sempre quelle della prima
persona plurale e, al presente indicativo, anche quella della prima
persona singolare; le altre, invece, presentano la voce analitica e
dunque necessitano obbligatoriamente del pronome. Nel dialetto del
Munster, però, le voci analitiche hanno scarsissimo successo e
vengono loro preferite quelle sintetiche; al contrario, nell’Ulster,
le voci analitiche sono le più usate, persino nella prima persona
singolare del presente indicativo.
Il
verbo possiede quattro modi: indicativo, imperativo,
congiuntivo e condizionale, oltre al gerundio e al participio passato
i quali più che “modi verbali” sono ritenuti “derivati” e
prendono il nome di “nome verbale” e “aggettivo
verbale”.
Nell’indicativo
sono presenti i tempi: presente, passato (o preterito), passato
abituale, futuro. Il verbo “Bí” è l’unico a possedere anche
il presente abituale come tempo proprio.
Non
essendoci un “infinito” vero e proprio, il verbo viene
registrato alla seconda persona singolare dell’imperativo, la
quale rappresenta la radice del verbo, e a partire da questa radice
viene coniugato.
Per
esprimere la negazione (es. “non ho fatto”), la forma
interrogativa e quella interrogativo-negativa, vengono usate delle
particelle verbali le quali si pongono immediatamente prima
del verbo. A tali particelle segue la cosiddetta “forma
dipendente” del verbo la quale si differenzia dalla “forma
assoluta” (ovvero quella utilizzata normalmente) solo in cinque dei
sette verbi irregolari mentre negli altri verbi risulta identica alla
forma assoluta.
Inoltre,
ogni verbo possiede la cosiddetta “forma autonoma”
(saorbhriathar), caratteristica delle lingue celtiche insulari, la
quale, priva di soggetto e con una singola voce che varia solo a
seconda del modo e del tempo, serve soprattutto per esprimere
un’azione compiuta da un soggetto indefinito o a tradurre
perifrasticamente il passivo (es. “qualcuno ha spento la luce”,
“la bolletta è stata pagata”).
Detto
questo, facciamo conoscenza con il verbo “bí” il quale, come
nella migliore tradizione di tutti i verbi “essere”, è tra i più
irregolari.
La
forma analitica del presente indicativo di “Bí” è, come abbiamo
già visto
Tá
I
pronomi personali, invece, sono
Mé
→ Io
Tú
→ Tu
Sé
→ Egli, esso
Sí
→ Ella, essa
Poiché
già sappiamo che il verbo si piazza sempre all’inizio, e poiché
sappiamo che alla seconda e alla terza persona la voce verbale resta
identica, non sarà difficile immaginare che
Tá
tú → tu sei
Tá
sé → egli è
Tá
sí → ella è
Per
quanto riguarda la prima persona, che sappiamo essere una voce
“sintetica”, essa compare come
Táim
→ io sono
o
anche come “Tá mé” quando alla voce sintetica viene preferita
quella analitica.
Per
negare il verbo, invece, abbiamo bisogno di due cose: la particella
verbale che esprime la negazione, la quale al presente indicativo
è...
Ní
… e
causa lenition alla voce verbale che la segue, e la forma dipendente
del verbo “Bí”, la quale è (al presente)
Fuil
Quello
che succede quando queste due parole si trovano vicine è
Ní+fuil
→ ní+fhuil → Níl*
(*nell’Ulster
è invece facile sentir dire “ní fhuil”. Inoltre, sempre
nell’Ulster, al posto di “ní” può anche venir usata la
particella “cha(n)” così si avrà, ad esempio, “chan fhuil”
al posto di “níl”)
Meraviglioso.
Adesso, possiamo dire tranquillamente
Tá
tú tanaí → tu sei magro / magra
Níl
tú tanaí → tu non sei magro / magra
Tá
sé ramhar → egli è grasso
Níl
sé ramhar → egli non è grasso
Níl
sí sean → ella non è vecchia
Tá
Seán tinn → Seán è ammalato
Níl
Liam tinn → Liam non è ammalato
Táim
óg → io sono giovane
ma
Níl
mé óg → io non sono giovane
… che
è più comune della forma sintetica “nílim”.
Già
che siamo in vena di aggiungere al nostro vocabolario termini nuovi,
introduciamo un paio di dimostrativi...
Seo
→ questo, questa
Sin
→ quello, quella
… i
quali si piazzano tra il sostantivo (determinato) e l’aggettivo
determinando dunque a quale
oggetto o persona viene attribuito l’aggettivo:
Tá
an teach sin mór → quella casa è grande
Níl
an cailín seo go hálainn → questa ragazza non è bella
Messa
tutta questa carne al fuoco, vediamo di farla fruttare un po’ con
qualche semplice esercizio.
Prendiamo
qualche nuovo aggettivo...
Aggettivi
|
|
Ard
→ alto, alta
Íseal
→ basso, bassa
Láidir
→ forte
Lag
→ debole
Álainn
→ bello, bella
Gránna
→ brutto, brutta
Éadrom
→ leggero, leggera
Trom
→ pesante
|
Geal
→ luminoso, luminosa
Dorcha
→ scuro, oscuro, buio
Cliste
→ intelligente
Amaideach
→ stolto, stolta
Glan
→ pulito, pulita
Salach
→ sporco, sporca
Daor
→ costoso, costosa
Saor
→ economico, economica
|
… e
formiamo qualche semplice frase come:
Tá
an doras seo salach → questa porta è sporca
Níl
an bhean sin ard → quella donna non è alta
Tá
tú láidir → tu sei forte
Níl
mé lag → io non sono debole
Tá
an bord seo trom → questo tavolo è pesante
Níl
an bosca sin éadrom → quella scatola non è leggera
Tá
an fear seo ard → quell’uomo è alto
Níl
an bhean gránna → la donna non è brutta
Tá
an lá geal → la giornata è luminosa
Níl
an carr seo daor → questa automobile non è costosa
N.B.
Non essendoci alcun pronome personale soggetto di genere neutro, “sé”
e “sí” possono essere utilizzati anche con oggetti inanimati.
02
– “Bí” e “Is”
Il
verbo “Bí” come copulativo ha i suoi limiti. Esso, infatti, può
unire solo e soltanto un nome ad un aggettivo e mai due sostantivi.
Va benissimo dunque per dire cose come “quel ragazzo è
intelligente” o “la donna è forte”, ma per dire ad esempio “io
sono uno studente” o “la donna è una dottoressa” il verbo “bí”
non va più bene. Al suo posto, l’irlandese si serve di una voce
vebale specifica detta appunto “copula”:
Is
Is
scoláire mé → io sono uno studente
Analiziamo
attentamente questa frase:
Is
→ copula = è, sono
Scoláire
→ sostantivo = studente
Mé
→ pronome personale = io
La
forma alla quale ci eravamo appena abituati (VSO) è cambiata
diventando Verbo-Oggetto-Soggetto (VOS). Questa è la tipica sintassi
di una frase copulativa detta di “categorizzazione”, ossia che
serve a mettere un qualcuno o un qualcosa all’interno di una
categoria generale.
Is
bean tú → tu sei una donna
… in
pratica significa che la persona alla quale mi rivolgo fa parte della
categoria femminile del genere umano.
In
una frase copulativa (con “is”, dunque), a cambiare sono anche i
pronomi di terza persona che dalla forma “soggetto” passano a
quella cosiddetta “copula”:
Sé
→ é
Sí
→ í
Così
avremo:
Is
bord é → (esso) è un tavolo
Is
scoláire í → lei è una studentessa
Anche
in questo genere di frasi, al sostantivo-oggetto possono affiancarsi
degli aggettivi:
Is
bord íseal é → (esso) è un tavolo basso
Is
fear ard é → lui è un uomo alto
Is
scoláire maith é → lui è un bravo studente
Lo
so, è complicato. Noi non abbiamo due verbi distinti che fungono da
copula, dunque all’inizio la confusione potrebbe regnare sovrana.
Basterà però tenere a mente che:
Se
la copula serve ad unire un sostantivo ad un aggettivo (es. “la
ragazza è alta”, “la finestra è grande”, “la casa è
vecchia”) potrò usare “bí”
Tá
an scoláire maith → lo studente è bravo
Se
invece la copula serve ad unire due sostantivi dovrò usare “is”.
Is
scoláire é → lui è uno studente
Is
scoláire maith é → lui è un bravo studente
Anche
con “is”, per negare vale la stessa particella verbale già vista
con “bí”
Ní
… la
quale però, in questo caso, sostituisce completamente “is”:
Ní
scoláire é → lui non è uno studente
Prima
di andare oltre, proviamo a fare qualche breve esercizio giusto per
charirci meglio le idee.
Come
di consueto, ecco il nostro vocabolario con tutti i termini a noi
noti preceduti da una manciata di parole nuove.
La
prununcia, come sempre, potrete ascoltarla su
http://www.abair.tcd.ie/index.php?page=synthesis&lang=eng
Irlandese
- Italiano
|
Italiano
- Irlandese
|
Dlíodóir
(sost. m. 3a) → Avvocato/essa
Dochtúir
(sost. m. 3a) → Dottore/ssa
Feirmeoir
(sost. m. 3a) → Agricoltore/rice
Múinteoir
(sost. m. 3a) → Insegnante
Péintéir
(sost. m. 3a) → Pittore/rice
Agus
(cong.) → E
Áit
(sost. fem. 2a) → Posto, luogo
Álainn
(agg. 1a) → bella, bello
Amaideach
(agg. 1a) → stolto, stolta
An
(art. det. sing) → Il, lo, la
Ard
(agg. 1a) → alto, alta
Bád
(sost. m. 1a) → Barca
Bán
(agg. 1a) → bianco, bianca
Beag
(agg. 1a) → piccolo, piccola
Bean
(sost. fem. irreg.) → Donna
Beoir
(sost. sin. fem. 5a) → Birra
Bord
(sost. m. 1a) → Tavolo
Buachaill
(sost. mas. 3a) → Ragazzo
Cam
(agg. 1a) → storto, storta
Cailín
(sost. mas. 4a) → Ragazza
Cat
(sost. mas. 1a) → Gatto
Cliste
(agg.) → intelligente
Cloch
(sost. fem. 2a) → Pietra
Cóta
(sost. mas. 4a) → Cappotto
Cupán
(sost. m. 1a) → Tazza
Daor
(agg. 1a) → costoso, costosa*
Dearg
(agg. 1a) → rosso, rossa
Doras
(sost. m. 1a) → Porta
Dorcha
(agg. 3a) → scuro, oscuro, buio
Dubh
(agg. 1a) → nero, nera
É
(pron. pers. ogg./cop.) → Lui, esso
Éadrom
(agg. 1a) → leggero, leggera
Fear
(sost. mas. 1a) → Uomo
Fliuch
(agg.) → bagnato, bagnata
Fuar
(agg. 1a) → freddo, fredda
Fuil
(v. v.) → forma dipendente di “bí”
al presente.
Fuinneog
(sost. f. 2a) → Finestra
Geal
(agg. 1a) → luminoso, luminosa
Glan
(agg. 1a) → pulito, pulita
Gorm
(agg. 1a) → blu
Gránna
(agg. 3a) → brutto, brutta
Í
(pron. pers. ogg./cop.) → Lei, essa
Is
(copula) → è sono
Íseal
(agg. 1a) → basso, bassa
Lá
(sost. mas. irr.) → Giorno, giornata
Lag
(agg. 1a) → debole
Láidir
(agg. 1a) → forte
Madra
(sost. mas. 4a) → Cane
Maidin
(sost. fem. 2a) → Mattino
Maith
(agg. 1a) → buono, buona
Mé
(pron. pers. sogg./ogg.) → Io, me
Mór
(agg. 1a) → grande
Ní
(par. verb.) → negazione del verbo
Níl
(composto) → non è / non sono
Nua
(agg. 3a) → nuovo, nuova
Óg
(agg. 1a) → giovane
Oíche
(sost. fem. 4a) → Notte
Ramhar
(agg. 1a) → grasso, grassa
Rós
(sost. mas. 1a) → Rosa
Salach
(agg. 1a) → sporco, sporca
Saor
(agg. 1a) → economico, economica*
Scoláire
(sost. mas. 4a) → studente/ssa
Sé
(pron. pers. sogg.) → Egli, esso
Sean
(agg. 1a) → Vecchio, vecchia
Seo
(dimostr.) → Questo
Sí
(pron. pers. sogg.) → Ella, essa
Sin
(dimostr.) → Quello
Spunóg
(sost. fem. 2a) → Cucchiaio
Sráid
(sost. fem. 2a) → Strada
Tá
(voce verbale, presente indicativo di Bí) → è, sono
Táim
(v. v.) → Io sono
Tanaí
(agg. 3a) → magro, magra
Te
(agg. 3a) → caldo, calda
Teach
(sost. mas. irreg.) → Casa
Tine
(sost. fem. 4a) → Fuoco
Tinn
(agg. 1a) → ammalato, ammalata
Trom
(agg. 1a) → pesante
Tú
(pron. pers. sogg.) → Tu
Uisce
(sost. m. 4a irreg.) → Acqua
Úll
(sost. mas. 1a) → Mela
|
Agricoltore/ice
(sost.) → Feirmeoir
Avvocato/essa
(sost.) → Dlíodóir
Dottore/ssa
(sost.) → Dochtúir
Insegnante
(sost.) → Múinteoir
Pittore/rice
(sost.) → Péintéir
Articolo
determinativo sing. → An
Acqua
(sost.) → Uisce
Alto,
alta (agg.) → Ard
Ammalato,
ammalata (agg.) → Tinn
Barca
(sost.) → Bád
Bagnato,
bagnata (agg.) → Fliuch
Basso,
bassa (agg.) → Íseal
Bella,
bello (agg.) → Álainn
Bianco,
bianca (agg.) → Bán
Birra
(sost.) → Beoir
Blu
(agg.) → Gorm
Brutto,
brutta (agg.) → Gránna
Buono,
buona (agg.) → Maith
Caldo,
calda (agg.) → Te
Cane
(sost.) → Madra
Cappotto
(sost.) → Cóta
Casa
(sost.) → Teach
Costoso,
costosa (agg.) → Daor
Cucchiaio
(sost.) → Spunóg
Debole
(agg.) → Lag
Donna
(sost.) → Bean
E
(cong.) → Agus
Economico,
economica (agg.) → Saor
Egli,
esso (pron.) → Sé
Ella,
essa (pron.) → Sí
Essere
(presente indicativo) → Tá
Finestra
(sost.) → Fuinneog
Forte
(agg.) → Láidir
Freddo,
fredda (agg.) → Fuar
Fuoco
(sost.) → Tine
Gatto
(sost.) → Cat
Giovane
(agg.) → Óg
Giorno,
giornata (sost.) → Lá
Grande
(agg.) → Mór
Grasso,
grassa (agg.) → Ramhar
Intelligente
(agg.) → Cliste
Io,
me (pron.) → Mé
Leggero,
leggera (agg.) → Éadrom
Luminoso,
luminosa (agg.) → Geal
Magro,
magra (agg.) → Tanaí
Mattino
(sost.) → Maidin
Mela
(sost.) → Úll
Nero,
nera (agg.) → Dubh
Notte
(sost.) → Oíche
Nuovo,
nuova (agg.) → Nua
Pesante
(agg.) → Trom
Piccolo,
piccola (agg.) → Beag
Pietra
(sost.) → Cloch
Porta
(sost.) → Doras
Posto,
luogo (sost.) → Áit
Pulito,
pulita (agg.) → Glan
Quello
(dimostr.) → Sin
Questo
(dimostr.) → Seo
Ragazza
(sost.) → Cailín
Ragazzo
(sost.) → Buachaill
Rosa
(sost.) → Rós
Rosso,
rossa (agg.) → Dearg
Scuro,
oscuro, buio (agg.) → Dorcha
Sporco,
sporca (agg.) → Salach
Stolto,
stolta (agg.) → Amaideach
Storto,
storta (agg.) → Cam
Strada
(sost.) → Sráid
Studente/ssa
(sost.) → Scoláire
Tavolo
(sost.) → Bord
Tazza
(sost.) → Cupán
Tu
(pron.) → Tú
Uomo
(sost.) → Fear
Vecchio,
vecchia (agg.) → Sean
|
(*note
al vocabolario: “daor”
e “saor” possiedono anche altri significati ai quali bisogna
prestare attenzione: come aggettivi, il primo può significare
“servile”, “severo”; il secondo, può significare “libero”,
“indipendente”. Come sostantivi, saor e daor significano spesso
“libero” e “schiavo” o “condannato”. Come verbi, daor e
saor assumono il significato di “schiavizzare”, “condannare”
per daor, e “liberare”, “affrancare” per saor)
Esercizio
1
Per
prendere confidenza con “tá”,
“is” e i dimostrativi, prova a riscrivere le frasi come
nell’esempio
Un’automobile
costosa → L’automobile è costosa → Questa automobile è
costosa → Quell’automobile non è costosa → È un’automobile
costosa → Non è un’automobile costosa
Carr
daor → Tá an carr daor
→ Tá an carr seo daor →
Níl an carr sin daor → Is
carr daor é → Ní carr
daor é
- Un agricoltore forte
- Un dottore intelligente
- Un cane brutto
- Uno studente stolto
- Un pittore bravo
- Una pietra leggera
- Una rosa blu
- Un tavolo leggero
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